Registro O.N.G – O.N.U. nr. 224/2015
Le cronache storiche di seguito riportate e che sono tratte dal Libro: Tortorici: Le chiese; le contese; le opere pie (dagli anni 1647 al 1790), parlano della fondazione del RABICO O ALTRIMENTI CHIAMATO RABICELLO o PATRIMONIO DEI POVERI E SUCCESSIVAMENTE PECULIO E POI MONTE FRUMENTARIO.
La famiglia d’Este (prima ) e d’Este Orioles nei secoli a venire, si è sempre distinta per la filantropia e le attenzioni rivolte alle classi meno abbienti.
Il Rabico sorgeva nella città di Tortorici, in un periodo vicino alle carestie e alle rivolte del 1647, triste per la Sicilia e triste per Tortorici, sorge per generosa iniziativa dei Giurati Cittadini e senza una incoraggiante approvazione degli uffici Viceregi. La fondazione di esso, certamente posteriore agli anni del riscatto(riscatto della città dal giogo feudale -n.d.r.) è ragionevolmente da collocare intorno al 1647, periodo in cui il malgoverno viceregio, spese e donativi votati dal Parlamento, accentuavano la crisi economica in tutta la Sicilia e una terribile carestia determinava la rarefazione del grano e quei provvedimenti che fecero esplodere nel maggio del 1647 già prima del raccolto, violente rivolte nella Capitale (Palermo) e poi nelle città del Val Demone (Patti; Tortorici; Naso; S.Marco; Catania, Randazzo, Bronte e altri centri minori) Da quella disastrosa carestia venne l’incentivo all’organica costituzione di una riserva di grano, pubblica e duratura, da utilizzare per la semina e negli anni di bisogno. E’ comunque certa l’esistenza del Rabico nel gennaio del 1656 quando risulta già morto il Dr. Mercurio Nacita o Nachita il quale con clausola testamentaria in favore del “peculio frumentario ai poveri” aveva disposto un legato di once 200, capitale poi aumentato a once 500, somma che costituiva una rendita annuale media di circa once 20, cifra da considerarsi notevole visto quanto fosse vile il prezzo del grano. Al menzionato lascito si richiamò per analoga beneficenza nel 1673, conte testamento del 16 agosto il Dr. Antonino d’Este, commissario del S.Uffizio e vicario quando legò …….ut diciture, allo Rabicello, seù patrimoni odi poveri di questa città onze 60 da pagarsi sopra tutti li soli beni per sostentamento e governo di detti poveri dello stesso modo e conformità del patrimonio lasciato per il quondam Dr . Mercurio Nicita e giusto capitolo del testamento del detto quondam……..per condizione purtroppo resa inutile dalla perdita di valore dei beni in conseguenza dell’alluvione del 1682, che le annuali rendite non producessero aumento di capitale ma venissero spese integralmente per…….distribuirsi allo poveri….nelle feste di Pascha e Carnivale.
IL MONTE FRUMENTARIO D’ESTE
Il monte frumentario d’Este, risulta l’istituzione più antica del genere in Tortorici: ne fanno fede una nota del giornale di statistica (dicembre 1853 in Palermo, dal quale si rivelano pure i dati statistici relativi al monte frumentario d’Este) e una memoria della Famiglia redatta in epoca in cui se ne tentava la ricostituzione 1898 circa. Si è opinato che il Monte d’Este fosse sorto appunto per il già citato lascito di Don Antonino d’Este. Un documento del 1704 però chiarisce sufficientemente che tale legato, come quello del Nacita fu disposto a favore del preesistente Rabico dei Poveri e si ritiene attendibile quindi la sua fondazione intorno al 1644. La memoria, circoscrivendone perentoriamente i termini di tempo afferma che l’atto di fondazione è datato 1603 a firma del Notaio Blasco Russo e permette di concludere che il Monte Frumentario d’Este, sorse quindi tra il 1603 e il 1625, che è il limite massimo di attività del citato Notaro. Dandoci anche il nome del Benefattore il Magnificus Don Domenico d’Este Junior già giurato nel 1612, eletto deputato del Consiglio Ordinario dell’Università per l’anno VII indizione che iniziava con il 1° settembre 1623. Si avverte che i d’Este che parteciparono a quel consiglio Generale furono anche Vincenzo e i due figli Arcangelo e Antonino, oltre che a Francesco , Pietro e un altro Francesco. Sorto quindi come fondo di riserva di frumento, di istituzione privata, il Monte Frumentario d’Este funzionò come tutti i peculii fino ai primi del 1800; poi fu convertito in Monte Agrario regolandosi in base alla legge 1816 e subendone le medesime vicissitudini del Monte Frumentario Civico.
La continuità della pia opera, originata dal Rabico e dal Monte Frumentario, oltre che per perpetrare e ricordare non solo i Personaggi e gli Avi, ma anche i Santi, che hanno contraddistinto la Storia di questa Famiglia, Contardo del Ramo Ducale d’Este, Santo e Protettore di Broni e Giuliano l’Ospitaliere al quale è dedicata la Contea e Signoria della Famiglia d’Este Orioles, è stata il motivo principale per cui, con proprio decreto, nell’anno 1860 il Duca Antonino II d’Este Orioles fondò l’Ordine dei Santi Contardo e Giuliano l’Ospitaliere.
I perché lo stesso, il giorno 31 Agosto 1860, nel fondare e dedicare l’Ordine di Collazione della Famiglia, lo volle dedicare ai Santi Contardo e Giuliano l’Ospitaliere ponendolo sotto la Loro Santa Protezione, sono sicuramente da ricercare nelle brevi e sintetiche notizie biografiche, che di seguito si riportano
San Contardo d’Este
San Contardo nacque a Ferrara nel 1216, primogenito dei principi d’Este, signori della Città. Già nei primi anni della sua giovinezza Contardo sentì la voce di Dio che con forza lo chiamava ad abbandonare le ricchezze terrene e il diritto di successione, per vivere in povertà, pellegrino del Vangelo sulle strade d’Europa, senza un luogo in cui trovare riparo, sull’esempio del Maestro Divino. Il giovane principe, lasciata Ferrara con alcuni compagni, si mise in viaggio verso il Santuario di San Giacomo di Compostela, edificando con la sua fede e semplicità chiunque incontrava. Giunto a Broni (Provincia di Pavia, Diocesi di Tortona), cadde ammalato ed espresse il desiderio di essere ivi sepolto qualora lo cogliesse la morte. E così avvenne il 16 Aprile 1249. Alcuni prodigi impedirono che tutto ciò avvenisse nell’anonimato e rivelarono la santità dello sconosciuto pellegrino (le campane si misero a suonare da sole e splendenti fiammelle si accesero accanto al corpo), suscitando la venerazione dei bronesi che tumularono il santo corpo con tutti gli onori, nella chiesa parrocchiale, già Collegiata, poi eretta in Basilica Minore. San Contardo fu venerato con culto approvato da Papa Paolo V e arricchito di indulgenze da Papa Urbano VIII . La memoria liturgica della salita al cielo è celebrata il 16 Aprile, mentre la memoria della traslazione del corpo all’interno della Basilica Minore di San Pietro Apostolo in Broni è celebrata, con grande concorso di popolo e processione, l’ultimo sabato di Agosto.
San Giuliano
La storia parla di un benestante mercante fiammingo dal carattere duro e vendicativo che un giorno, partito per la caccia, non esita ad uccidere il padre e la madre coricati nel suo letto credendoli la moglie e il suo presunto amante. Dopo questo fatto decide di cambiare vita e di migrare per l’Europa in cerca dei bisognosi; è una vita di preghiera e di espiazione. Dopo anni ed anni di cammino arriva sulle rive del fiume Potenza dove traghetta da una parte all’altra pellegrini e malati di lebbra. La leggenda vuole che un giorno un malato di lebbra stava cadendo dalla sua barca e lui non si tirò indietro dal dargli la mano salvandolo dalle acque; quel lebbroso era il Signore che con quel gesto voleva vedere se Giuliano fosse cambiato in cuor suo. Il reale pentimento, la reale voglia di espiazione e la vita dedicata alla preghiera e ai poveri bisognosi malati lo fecero diventare santo.
E’ noto inoltre, che al Santo Giuliano, è dedicata la Chiesa Patronale fatta costruire dal Conte e Signore di San Giuliano Don Antonino d’Este Orioles nell’anno 1668, nella località di Tortorici, denominata appunto San Giuliano, località che per volere del Vicere di Sicilia, Francesco Maria Caetani Regnante Filippo IV di Spagna è parte delle Titolature Comitali e della quale la famiglia gode Diritto di Signoria.
Il giorno 15 del Mese di Agosto dell’Anno 2010, l’attuale Capo di Nome e d’Arme della Serenissima Casa Ducale e Comitale d’Este Orioles, nella qualità di Gran Maestro, ha reso più attuali ai tempi gli originali statuti, adottando anche l’Uso delle Decorazioni, nelle Classi di Cavaliere di Gran Croce decorato di Collare; Cavaliere/Dama di Gran Croce; Commendatore/Dama di Commenda; Cavaliere/Dama.
Ha altresì istituito quale Gran Maestro, Motu Proprio, per premiare tutte quelle genti o Enti Associativi ed Enti Morali, meritevoli e che si sono distinte nel campo della Filantropia; dell’Assistenza Sociale e della dedizione alle classi meno abbienti, la Medaglia di Merito in unica Classe. L’Ordine, nel rispetto degli Originali Statuti e nelle consuetudini della Famiglia, viene concesso in Rarissimi Casi, attraverso il Decreto Motu Proprio a firma del Gran Maestro.
L’Ordine dei Santi Contardo e Giuliano l’Ospitaliere, è regolamentato dal seguente Statuto e Regolamento.
Documenti adottati con Decreto Magistrale in data 15 Agosto 2010 e in data 25 Settembre 2010
La Dott.ssa Prof.ssa Maria Pompea Carrabba, ha voluto fare omaggio all’attuale Capo di Nome e d’Arme di Casa d’Este Orioles e Gran Maestro dell’Ordine dei Santi Contardo e Giuliano l’Ospitaliere, componendo la preghiera dell’Ordine.
Santi Contardo e Giuliano
Contardo
di antica stirpe gloriosa
la tua vita donasti
all’unico umile Re
Pellegrino fosti
viandante sulla strada della Fede
per rifuggire vanità ed onori
e fare di povertà
la tua candida veste
e di tua santità
gioirono campane
nel suono di gloria
e brillarono fiammelle
E tu Giuliano
nell’abbraccio dei lebbrosi
ritrovasti la tua smarrita pietà
“Ero malato e mi hai teso la mano” dice il Maestro
e dalla lebbra del tuo peccato fosti sanato
Contardo e Giuliano
di umiltà vi siete rivestiti
per essere invitati al banchetto dello Sposo
Maria Pompea Carrabba DR
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