
dalla Cancelleria
Trenta anni fa nella Valle dei Templi, Papa Wojtyla lanciava lo storico anatema contro la mafia. La Chiesa di Agrigento ricorda quell’evento con una serie di iniziative mentre in città è giunta una reliquia donata dal segretario particolare di Giovanni Paolo II, il cardinale Dziwisz. Una reliquia ex sanguine di San Giovanni Paolo II, donata dal cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario di Papa Wojtyla, a 30 anni dalla visita ad Agrigento, che durante l’omelia si scagliò contro la mafia e i mafiosi. La teca è stata consegnata questa mattina da Danylo Tkanko e Omar Giampaolo Mohamed Ahmed, neo Cavaliere dell’Ordine dei Santi Contardo e Giuliano l’Ospitaliere, partiti da Cracovia con la reliquia, all’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, prima della celebrazione eucaristica in cattedrale e sarà custodita in episcopio. La preziosa reliquia è incastonata in una artistica icona realizzata dall’artista ucraino, Roman Vasylyk, professore di arte sacra, che ha conosciuto personalmente San Giovanni Paolo II.
“Dio ha detto una volta: ‘Non uccidere’: non può uomo, qualsiasi, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio! Qui ci vuole civiltà della vita! Nel nome di questo Cristo, crocifisso e risorto, di questo Cristo che è vita, via verità e vita, lo dico ai responsabili, lo dico ai responsabili: convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!”.
Sono le parole pronunciate da San Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi il 9 maggio 1993.
La Santa Messa di Domenica 7 Maggio celebrata nella cattedrale di San Gerlando da monsignor Damiano che nell’omelia ha ricordato sia le parole di Giovanni Paolo II ma anche il giudice ragazzino Livatino, beatificato da Papa Francesco il 9 maggio 2021 nella cattedrale di Agrigento, “il magistrato martire, frutto bello e buono della nostra terra, il quale cercò il dialogo, la pace e l’unità fino all’ultimo istante della sua vita. “Un momento di orgoglio che deve essere vissuto da tutti i confratelli dell’Ordine, l’emozionante momento vissuto dal Cavaliere Omar Giampaolo Mohamed Ahmed, che ha avuto l’altissimo privilegio di tenere tra le mani la Reliquia di questo Grande Santo, che per oltre 25 anni ha rappresentato per la nostra generazione un punto di riferimento sia Spirituale che Umano” questo il commento del Gran Maestro alla lieta notizia, oltre al nitido ricordo di quel lontano 1993, quando nell’occasione invitato dall’allora Arcivescovo Mons. Carmelo Ferraro ebbe modo di assistere alla Celebrazione Eucaristica e all’Omelia del Sommo Pontefice nella quale San Giovanni Paolo II scagliò il fortissimo anatema contro la Mafia.
Il Delegato Magistrale per la Sicilia, Barone Umberto Luigi Emanuele Vinci di Moschitta, Cavaliere di Gran Croce